C’è una nuova parola che sta circolando nel mondo dell’AI: Agentic AI.
Non è solo l’ennesimo trend, ma un cambio di passo. Se la Generative AI ci ha insegnato a creare contenuti, idee e codice, l’Agentic AI va oltre: agisce, decide, collabora.
Insomma, è l’intelligenza che inizia a muoversi nel mondo reale.
E mentre la tecnologia accelera, arriva anche l’AI Act europeo a ricordarci che serve equilibrio: innovazione sì, ma con responsabilità, trasparenza e fiducia. Due spinte opposte – la velocità del mercato e la prudenza delle regole – che insieme stanno ridisegnando il modo in cui aziende e persone vivono l’AI.
In questo scenario serve un punto fermo: cultura, competenze e visione.
Un workshop per passare dalle parole ai fatti
È stato un pomeriggio di confronto vero, di quelli che lasciano idee e contatti da riprendere il giorno dopo.
Un workshop interattivo firmato BID Company – gli stessi che tre anni fa hanno lanciato il Generative AI HUB, coinvolgendo oltre 600 professionisti tra aziende, esperti e innovatori.
Sul tavolo:
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evoluzioni della GenAI verso agenti intelligenti e autonomi;
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le novità dell’AI Act e cosa cambiano davvero per chi sviluppa soluzioni AI;
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demo live, casi d’uso concreti e testimonianze dal mondo reale;
e soprattutto, un dialogo aperto per co-disegnare il futuro dell’AI insieme alla community
Le idee che restano: cultura, conoscenza, chiarezza
Ogni confronto lascia dei punti fermi, e questo workshop ne ha messi in luce tre.
Cultura prima dei prodotti
Lo ha ricordato Giulia Simone, di ITC Group: prima di parlare di algoritmi e modelli, serve formazione e data quality. Le persone sono la base dell’innovazione, e senza una cultura diffusa dell’AI, la tecnologia resta solo potenziale.
Conoscenza che circola
Per Giulia Soleri, di Think | Cattleya, la chiave è costruire una knowledge aziendale centralizzata, ma viva: aggiornata da feedback continui, accessibile e utile per tutti.
Perché l’AI non serve a creare nuovi silos, ma a collegare meglio le persone e le informazioni.
ROI, KPI… ma anche UX
Come ha ricordato Marco Luoni di 8mila, ogni progetto deve avere obiettivi chiari e metriche di valore, ma non basta: esperienza e usabilità sono fondamentali per l’adozione. Se le persone non usano le soluzioni, l’innovazione si ferma al concept.
La forza della community GenAI HUB
Il Generative AI HUB non è solo un progetto, ma una community viva dove ogni incontro è un’occasione per imparare, sperimentare e contaminarsi.
In tre anni ha riunito centinaia di professionisti, tra workshop, corsi, e momenti hands-on dove la teoria diventa pratica.
Qui la Generative AI è diventata un terreno comune di confronto tra chi costruisce soluzioni e chi le adotta, tra chi sperimenta e chi misura risultati.
Ora la sfida è portare tutto questo nel mondo Agentic AI, dove l’intelligenza inizia a prendere decisioni autonome e servono nuovi modelli di governance e fiducia.
Il futuro? Collaborativo, responsabile e umano
L’AI del futuro non sarà solo “più intelligente”, ma più collaborativa.
Gli agenti AI non sostituiscono le persone: lavorano con loro, si adattano, imparano.
Per questo BID Company continua a creare spazi dove esperienza, etica e innovazione si incontrano.
Come si è detto nel workshop:
Un pomeriggio hands-on per trasformare trend e regole in valore, tra Agentic AI, AI Act e casi d’uso reali.
A che punto è la tua azienda? Quali sono i principali dubbi, le sfide e gli obiettivi sull'AI?