Creatività e AI: la collaborazione tra BID e Think | Cattleya

"Progetti come quello con Think | Cattleya ci hanno confermato un principio guida: l’AI funziona davvero solo quando le persone si fidano di lei, ne comprendono il valore e la sentono propria."

L’ascesa dell’AI generativa nel mondo creativo e cinematografico

Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale generativa ha iniziato a rivoluzionare il mondo della creatività e del cinema. Strumenti basati su AI sono sempre più presenti nelle fasi di ideazione, produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi. Da un lato, questa tecnologia offre opportunità enormi: può velocizzare compiti ripetitivi, generare bozze di testi o immagini in pochi secondi e fornire spunti creativi inediti analizzando vasti dataset.

Tuttavia, insieme alle opportunità emergono anche sfide e timori. Come ogni innovazione, l’AI generativa è accolta con entusiasmo ma anche con cautela. C’è chi teme che affidarsi alle macchine possa snaturare l’arte o minacciare il ruolo dei professionisti creativi. In realtà, l’obiettivo non è rimpiazzare l’ingegno umano, ma automatizzare le attività ripetitive per lasciare spazio alla parte più alta del processo: la visione.

Nel cinema e nella pubblicità – mondi dove il pensiero laterale, l’intuizione e la sensibilità sono centrali – l’AI è uno strumento. Un compagno di scrittura, un generatore di possibilità, un acceleratore di idee. Ma il cuore resta umano.

Emblematico in questo senso è il commento di Martino Benvenuti, produttore esecutivo di Think Cattleya, in un’intervista a la Repubblica:

“Ci permette di essere più veloci, di ottimizzare i nostri tempi e di conseguenza di lasciare più spazio alla creatività del team. Le persone però restano centrali nell'intero processo.”

Progetti innovativi come quello sviluppato con Think Cattleya ne sono la prova: la tecnologia giusta può rendere il lavoro creativo ancora più potente.

Innovazione in movimento: il nostro modo di fare AI

Nel nostro lavoro, l’intelligenza artificiale non è un semplice acceleratore tecnologico, ma uno strumento di trasformazione che parte dalle persone, attraversa i processi e si traduce in valore. È proprio partendo da contesti creativi e dinamici come quello di Think | Cattleya che abbiamo consolidato una visione più ampia e sistemica di cosa significa portare davvero l’AI in azienda.

Progetti come questo ci hanno mostrato quanto sia fondamentale combinare dimensione umana e tecnologica, ascolto e metodo, visione strategica e adattabilità operativa. Un approccio che oggi applichiamo a tutti i nostri interventi, in ogni settore, con una convinzione chiara: la tecnologia è efficace solo quando è integrata nella cultura, nei ruoli e nei linguaggi di chi la utilizza.

Un approccio end-to-end che integra tecnologia, cultura e business

BID Company si propone come orchestratore end-to-end di progetti Data & AI, con un approccio che unisce ingegneria del dato, capacità analitica, competenze di design organizzativo e visione strategica. Il nostro valore distintivo? Non fermarci alla “messa a terra” di un modello o di un algoritmo, ma costruire ecosistemi funzionali e sostenibili, in grado di generare impatto reale e duraturo.

Non siamo semplici fornitori tecnologici. Siamo partner di trasformazione che lavorano con i team aziendali per:

  • Abilitare nuove capacità interne
  • Rendere l’AI accessibile, trasparente e misurabile
  • Tradurre il potenziale tecnico in vantaggio competitivo e decisioni migliori

Operiamo trasversalmente, collaborando con funzioni diverse – IT, HR, supply chain, marketing, compliance – perché sappiamo che l’AI può e deve essere una leva orizzontale, capace di connettere ambiti e competenze differenti.

Fiducia, contesto e cultura: tre pilastri operativi

A distinguerci è un approccio che parte da tre direttrici chiave: fiducia, contesto e cultura. Tre parole semplici, ma che racchiudono tutta la complessità del portare innovazione vera nelle aziende.

  • Fiducia: ogni tecnologia deve essere comprensibile, governabile e sicura. Per questo costruiamo sistemi che rispettano logiche di explainability, accountability e privacy-by-design. Sappiamo quanto sia importante fidarsi dei risultati prodotti da un modello: per questo lavoriamo affinché siano verificabili, trasparenti e coerenti con il dominio applicativo.
  • Contesto: l’AI non vive nel vuoto. Va compresa e progettata nel contesto in cui opera: regole, processi, vincoli di settore, esigenze di scalabilità e flessibilità. Non esiste un’AI “plug-and-play”: esiste un’intelligenza artificiale che funziona solo quando si adatta e cresce insieme all’organizzazione.
  • Cultura: crediamo fortemente che la dimensione culturale sia la chiave per ogni trasformazione. Per questo accompagniamo i nostri progetti con percorsi di educazione, sensibilizzazione e co-progettazione, capaci di generare consapevolezza diffusa e un reale coinvolgimento delle persone.

Dove portiamo l’AI: nei processi core, là dove nasce il valore

L’AI non è un fine, ma un mezzo per fare meglio ciò che già conta. Ecco perché i nostri interventi si concentrano su processi core, quelli che toccano la qualità del prodotto, l’efficienza operativa, la relazione col cliente o la gestione delle risorse.

Portiamo l’intelligenza artificiale laddove genera vantaggio competitivo concreto: ottimizzazione della supply chain, personalizzazione dell’esperienza cliente, automazione intelligente dei processi, gestione dinamica delle risorse, analisi predittiva, monitoraggio proattivo del rischio, generazione di insight decisionali.

E lo facciamo a fianco delle persone, condividendo obiettivi, linguaggi, responsabilità. Adottiamo un approccio che unisce rigore metodologico e flessibilità progettuale, per adattarci continuamente a priorità, cambi di scenario e vincoli organizzativi.

Formazione come leva di attivazione

L’adozione dell’AI non può essere calata dall’alto. Deve essere compresa, metabolizzata, abbracciata. Ecco perché la formazione è una delle leve centrali del nostro approccio.

Con il nostro Generative AI Hub offriamo alle aziende percorsi strutturati per:

  • Comprendere cos’è davvero l’AI generativa, come funziona e dove può essere utile
  • Immaginare e sviluppare use case specifici per i diversi domini aziendali
  • Affrontare le implicazioni etiche, organizzative e regolatorie con strumenti chiari
  • Diffondere competenze e responsabilità, promuovendo una cultura dell’AI condivisa

I nostri percorsi – workshop, esperienze immersive, momenti di formazione verticale o orizzontale – sono modulabili e personalizzati. Parlano a tutta l’organizzazione, dai C-level ai team operativi, perché l’AI è una trasformazione che riguarda tutti.

Il nostro obiettivo non è solo rendere le persone capaci di usare una tecnologia, ma renderle protagoniste informate e consapevoli del cambiamento. Formare significa abilitare. E abilitare significa trasformare con intelligenza.

Un linguaggio comune per innovare davvero

Ogni trasformazione di successo nasce da una visione condivisa. Le migliori soluzioni non si impongono, si costruiscono insieme. Per questo il nostro metodo parte sempre dal confronto, dall’ascolto e dalla trasparenza.

È solo così che l’intelligenza artificiale diventa parte viva dell’organizzazione: non un blocco calato dall’alto, ma uno strumento disegnato sulle persone, costruito per i processi, modellato sulla cultura aziendale.

Progetti come quello con Think | Cattleya ci hanno confermato un principio guida: l’AI funziona davvero solo quando le persone si fidano di lei, ne comprendono il valore e la sentono propria.

Noi siamo qui per questo: per creare quel ponte tra visione e operatività, tra tecnologia e umanità.

Perché l’innovazione non si fa da soli. Si costruisce insieme. E quando le idee incontrano gli strumenti giusti, non nasce solo una soluzione, ma un nuovo modo di pensare, agire e creare.

 

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